Il 20 aprile 2017 si è concluso con il viaggio d’istruzione a Longarone ed Erto Casso il progetto “Vajont: come si costruisce una catastrofe”.
A 54 anni dalla tragedia del Vajont, ricordare quanto è accaduto riveste ancora un senso profondo, come invita a riflettere l’istituzione della “GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DEI DISASTRI AMBIENTALI E INDUSTRIALI CAUSATI DALL'INCURIA DELL'UOMO”, da celebrare proprio il 9 ottobre, anniversario del disastro.
Le classi II D e II E del plesso Orceoli sono state pertanto impegnate durante l’anno nell’articolazione di questo importante percorso e hanno potuto mettere a fuoco quanto l’ambiente ignorato e calpestato sia spesso inaspettatamente in grado di reclamare il conto all’uomo. Il Vajont è infatti l’emblema dell’incuria e della superficialità con cui l’uomo ha pensato di poter utilizzare la natura a proprio esclusivo e miope vantaggio, senza considerare realmente rischi e conseguenze. È altresì il simbolo di quanto possano influire sulla vita (e sulla morte) dei singoli, in assenza di adeguati controlli, decisioni prese con negligenza da pochi.
Il nostro Paese, ora più che mai provato da disastri naturali, fragile per definizione nella sua morfologia, lancia la sfida alle giovani generazioni affinché la sua grande ricchezza ambientale, le montagne, le acque, continuino ad appartenere a tutti e per questo vengano adeguatamente protetti, preservati da interventi che ne alterino l’assetto e inneschino le condizioni per il verificarsi di nuove catastrofi.
Il progetto mirava pertanto a sensibilizzare e sviluppare la consapevolezza dei rischi derivanti da interventi che alterano gli equilibri del territorio o da atteggiamenti che ne sottostimano le caratteristiche. Intendeva infine portare a riflettere sulla necessità di tutelare il nostro patrimonio ambientale per preservare anche l’integrità di quello umano.
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO:
· Incontro con l’esperto, il prof. Marco Susanna, ideatore del progetto
· Lavori in classe:
- Visione del film di Martinelli, “Vajont, la diga del disonore”. Scheda e recensione del film
- Lettura di alcuni racconti del libro di Mauro Corona, Il volo della martora e ascolto di un’intervista a Corona sulla vicenda del Vajont
- Ricerche in rete
- Visione del monologo di Marco Paolini dedicato al Vajont
- Lettura del libro di Emanuela Da Ros, La storia di Marinella
Il quaderno di Marinelli Calligari, conservato a Fortogna
- Lavori di gruppo e realizzazione dei cartelloni, degli album e dei plastici (alcuni lavori dei ragazzi)
· 4 marzo: incontro con i testimoni e presentazione del lavoro svolto alle famiglie. I ragazzi hanno potuto ascoltare dalla viva voce di tre testimoni il racconto della tragedia: sono infatti intervenuti la sopravvissuta Micaela Coletti, presidente del Comitato dei Sopravvissuti del Vajont, Luciana Olivoni, sorella di Tiziana, l’insegnante forlivese che ha perso la vita nel disastro e Luciano Bandini, forlivese all’epoca dei fatti tra gli alpini, primi soccorritori all’indomani del 9 ottobre 1963. I ragazzi, cui si sono uniti gli alunni di I E, hanno rivolto agli intervenuti le loro domande e hanno presentato ai genitori invitati all’evento il lavoro fatto.
· 20 aprile: viaggio d’istruzione a Fortogna, Erto Casso e Longarone, accompagnati da Micaela Coletti e Francesco Martini del Comitato dei Sopravvissuti.
Si coglie l’occasione per ringraziare sentitamente il prof. Susanna per la grande e gratuita disponibilità dimostrata alla nostra scuola.
Categoria: Progetti PTOF | Data di pubblicazione: 21/04/2017 |
Sottocategoria: AMBIENTE | Data ultima modifica: 03/07/2017 12:53:56 |
Permalink: PROGETTO "VAJONT: COME SI COSTRUISCE UNA CATASTROFE" | Tag: PROGETTO "VAJONT: COME SI COSTRUISCE UNA CATASTROFE" |
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